
La Federazione avventista della California del sud si è mobilitata rapidamente per offrire assistenza.
Notizie Avventiste – L’allarme evacuazione è suonato sul telefono di John Cress, l’8 gennaio. Lui e sua moglie dovevano lasciare la loro casa nel quartiere Glen Oaks di Glendale, l’incendio Eaton avanzava verso di loro. Il cielo era nero di fumo e tinto di rosso e arancione.
Cress, presidente della Federazione delle chiese avventiste della California del sud, e la moglie Karen hanno raccolto documenti e foto, e riempito due valigie di vestiti. Quella mattina sono andati via senza sapere cosa avrebbe riservato il futuro, mentre gli incendi di Palisades e Eaton divoravano un quartiere dopo l’altro, spinti dai fortissimi venti di Santa Ana.
Hanno preso una camera di albergo e si sono sistemati. Poi, John è andato in ufficio a Glendale e ha convocato una riunione dei dirigenti della Federazione, per discutere sulla situazione e sulle misure da adottare nell’emergenza. Nuovo nel suo incarico (si era insediato circa tre mesi fa), Cress ha dovuto affrontare il primo scenario di crisi della sua presidenza, insieme ad altri colleghi freschi di nomina, come il segretario esecutivo della Federazione e il direttore di Adventist Community Services (ACS, l’organizzazione umanitaria che opera all’interno degli Stati Uniti). “Non possiamo stare fermi” è stato il motto che ha guidato la riunione.
La prima decisione presa riguardava la sede della Federazione, diventata il centro base per coordinare e fornire gli aiuti alle comunità colpite. Nel frattempo, le chiese avventiste della zona hanno aperto le porte per accogliere gli sfollati e le persone evacuate, trasformandosi in rifugi di emergenza. Hanno offerto riparo, con brandine e coperte, e generi di prima necessità, come acqua, cibo, prodotti per l’igiene personale. Alcune hanno preparato anche pasti caldi e fornito un servizio doccia. “Il dolore unisce le persone e noi ci sentiamo uniti nello scopo e nella missione” ha detto un pastore.
Al 21 gennaio, l’incendio di Eaton, che ha decimato Altadena, era contenuto all’89% e aveva incenerito 5.674 ettari di territorio; l’incendio di Palisades era contenuto al 65% e aveva bruciato 9.489 ettari di terreno. In totale, le fiamme hanno distrutto 15.798 costruzioni e causato la morte di 28 persone.
Risposta rapida
La Federazione ha subito organizzato un evento di sensibilizzazione e distribuzione degli aiuti previsto per il 12 gennaio. Sul sito web della Federazione e sui social media, sono stati pubblicati, già dal 9 gennaio, gli appelli per la ricerca di volontari e per le donazioni di articoli necessari, nonché le informazioni su una raccolta fondi sulla piattaforma AdventistGiving .
“È successo tutto così in fretta, nell’arco di meno di 24 ore”, ha detto Lauren Lacson, direttrice del Dipartimento Comunicazioni e della produzione media presso la Federazione “Molte persone hanno perso la casa e anche i nostri membri di chiesa sono stati colpiti”.
Impatto sui social media
In collaborazione con i dirigenti, la direttrice Lacson, Michelle Noland, direttrice associata della produzione media, e Araya Moss, specialista della comunicazione, hanno iniziato a condividere contenuti sui social media per diffondere la notizia dell’evento e l’opportunità di donare online. Sono stati inoltre prodotti messaggi video con aggiornamenti e parole di conforto da parte di Cress e del direttore di ACS.
I messaggi sui social media sono circolati rapidamente nell’universo digitale e hanno avuto un grande impatto, con un aumento di 97 nuovi follower su Instagram nella settimana in cui sono stati pubblicati, e di ben 1.000 sulla pagina Facebook nelle settimane immediatamente successive agli incendi.
“La notizia si è semplicemente diffusa più rapidamente di quanto chiunque di noi avrebbe potuto immaginare”, ha affermato Lacson “Ed è nata dal desiderio che le persone avevano di aiutare, perché tutti erano stati colpiti. C’era questa impazienza e questo profondo desiderio di aiutare, quindi quando si sono presentate le opportunità, non ci è voluto molto per radunarci e andare avanti con il supporto di cui avevamo bisogno”.
La richiesta di volontari per collaborare alla preparazione dell’evento di sensibilizzazione ha avuto una grande risposta.
“I volontari sono usciti allo scoperto”, ha commentato Cress riferendosi alle oltre 300 persone arrivate il sabato sera, 11 gennaio, per aiutare ad allestire e organizzare l’attività del giorno seguente.
L’evento della domenica è durato 12 ore e sono state servite più di 100 famiglie. I beni donati hanno continuato ad arrivare durante la giornata. Inoltre, vi è stata la visita a sorpresa dalla sindaca di Los Angeles, Karen Bass, venuta per dare il suo supporto all’iniziativa.
Nel frattempo, le donazioni sono confluite nella raccolta fondi online e altre istituzioni avventiste hanno contribuito, come la Federazione delle Hawaii, con 10.000 dollari, e la Federazione della California del nord, con 25.000 dollari. La Federazione California del sud spera di raccogliere tra 250.000 e 300.000 dollari, secondo Cress.
“È incredibile una tale dimostrazione di generosità” ha ribadito il presidente della Federazione ora impegnata a sviluppare un piano per una distribuzione equa dei fondi.
Molte famiglie avventiste sono state colpite dagli incendi. Si stima che le fiamme abbiano distrutto una cinquantina di abitazioni, anche se non si conosce anchra il numero preciso. Nonostante la situazione personale, i membri di chiesa di Altadena hanno lavorato come volontari all’evento del 12 gennaio a Glendale. Cress ha ricordato il commento di un avventista i cui sentimenti riflettevano lo spirito dell’occasione. “Questo è il senso della chiesa”, ha ricordato.
[Fonte: Adventist News Network]
La voce California. Aiuti alle comunità colpite dagli incendi è stata pubblicata per la prima volta su HopeMedia Italia.