Ricordiamoci di ricordare

In un mondo che corre veloce, la memoria fa rallentare il passo e incoraggia a guardare intorno, dietro e, soprattutto, dentro di noi. Cosa dicono le Scritture a proposito del verbo “ricordare”.

Veronica Addazio – Il 27 gennaio è il Giorno della Memoria, una ricorrenza internazionale istituita per commemorare l’orrore dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico, e dei deportati militari e politici nei lager nazisti. La data segna il giorno in cui, nel 1945, esattamente 80 anni fa, le truppe sovietiche liberarono il campo di concentramento e di sterminio di Auschwitz-Birkenau.

In una società che dimentica in fretta e va veloce, la memoria impone di rallentare il passo e guardarci intorno, indietro e, soprattutto, dentro: ricordare resta un imperativo, un impegno umano, morale e civile che dovremmo fare nostro in modo naturale e appassionato; in valore da coltivare e trasmettere ogni giorno dell’anno alle generazioni presenti e che verranno.

Alla ricorrenza del 27 gennaio ne seguirà, a breve, un’altra, il Giorno del Ricordo, il 10 febbraio: la data è un invito a conservare e preservare la memoria delle vittime delle foibe. Il giorno prescelto segna il momento in cui, nel 1947, furono firmati i trattati di pace di Parigi, che assegnavano alla Jugoslavia i territori italiani dell’Istria, del Quarnaro, la città di Zara con la sua provincia e la maggior parte della Venezia Giulia. Seguì un drammatico esodo vissuto dagli esuli e un epilogo tragico: migliaia di italiani furono torturati dalle milizie jugoslave di Tito e scaraventati vivi nelle foibe (le fenditure carsiche naturali).

In considerazione di questi orribili eventi, dunque, preservare la memoria resta una voce tutt’altro che flebile, un’esortazione che ci interpella come essere umani, cittadini e credenti. Anche la Bibbia sottolinea quanto sia cruciale ricordare e tramandare per non dimenticare: un incoraggiamento da tenere stretto e riportare in vita nella nostra personale esperienza di cristiani del 2025.

Anche radio Rvs–Accendi la speranza ha dedicato al Giorno della Memoria una serie di podcast raccogliendo interviste e contributi. Saranno disponibili a partire da oggi pomeriggio qui.

Ricordare nella Bibbia
Cosa ci dicono le Scritture? Il concetto di ricordare nella Bibbia, dice la dott.ssa Wendy Jackson,[1] non si limita al richiamare alla mente frammenti di informazioni o gli orari di appuntamenti imminenti. Ricordare, in particolare nell’Antico Testamento, è quasi sempre associato all’azione o al comportamento.

Nel suo articolo pubblicato sul sito record.adventistchurch.com, la dott.ssa Jackson commenta: “Un invito a ricordare è una chiamata all’azione in accordo con ciò che è ricordato. In alcune occasioni, l’invito è reso esplicito nel testo, come in Esodo 20:8, dove ci è chiesto di ricordare il sabato smettendo le attività e santificandolo; oppure nella storia di Giuseppe, dove il coppiere è invitato a ricordare Giuseppe facendo il suo nome al faraone (Genesi 40:14). In altri casi, l’azione è implicita: ‘Ricorda il tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza’ (Ecclesiaste 12:1, Cei). Qui, il testo non esorta a ricordare semplici nozioni su Dio, piuttosto a seguirlo e obbedirgli mentre si è ancora giovani. Ricordare determina il comportamento individuale nel presente e nel futuro”.

Dopo aver evidenziato che nell’Antico Testamento circa un terzo degli utilizzi della parola “ricordare” (zakar) si riferisce a Dio che ricorda, la dottoressa afferma: “Dal momento che l’Eterno non dimentica, inizialmente può risultare sorprendente che di Dio si dica che ricorda o è invitato a farlo. Acquista più senso se comprendiamo l’atto di ricordare di Dio come una dichiarazione della sua azione. Quando Dio è descritto come colui che ricorda, si sottolinea che ha agito in modi che dimostrano la sua fedeltà alle sue promesse (Salmo 105:42) e al suo patto (Genesi 9:15; Salmo 105:8; 1 Cronache 16:15), o in modalità che riflettono il suo carattere (Salmo 98:3).

D’altra parte, un invito a Dio a ricordare è un’invocazione a intervenire in armonia con queste caratteristiche (Salmi 25:6; 119:49). Tuttavia, si ravvisa un’eccezione importante alla memoria perfetta di Dio: la sua promessa in Geremia 31:34 in cui il Signore usa un atto di volontà per perdonare e dimenticare i peccati”.

Umanità smemorata
Per quanto riguarda noi esseri umani, l’Antico Testamento ci esorta a “ricordare Dio (Deuteronomio 8:18), le sue opere potenti in mezzo a loro (Deuteronomio 5:15) e la sua legge (Malachia 4:4). Tuttavia, a differenza di Dio che ricorda sempre, gli esseri umani di frequente sono smemorati. Questa dimenticanza talvolta è equiparata all’infedeltà verso Dio e al patto nei libri profetici (Ezechiele 23:35). Simboli come il sabato, le feste (Deuteronomio 16:3), persino le decorazioni blu aggiunte ai vestiti (Numeri 15:39) erano stati ideati per aiutare il popolo a ricordare Dio e la loro relazione con lui”.

In Deuteronomio 6:20-25, aggiunge Wendy Jackson, il popolo d’Israele era invitato a raccontare alle nuove generazioni (i figli) le azioni potenti di Dio. “Conservando la memoria, gli Israeliti non solo edificavano e rafforzavano l’immagine di un Dio fedele e degno di fiducia, ma sviluppavano anche una comprensione della loro identità come popolo amato da Dio; cosa che forniva loro un contesto per comprendere e, allo stesso tempo, interpretare le circostanze del momento.

La concezione del ricordo nell’Antico Testamento non è, quindi, solo associata a un’azione necessaria, ma anche a una relazione e a un’identità. Quando consideriamo oggi gli inviti di Dio a ricordare, non dovremmo interpretarli come un compito da aggiungere alle nostre vite già impegnate, ma piuttosto come un’esortazione ad agire in conformità con la Sua volontà, a crescere nella nostra comprensione di Dio e nella nostra relazione con lui”.

[1] La dott.ssa Wendy Jackson è responsabile del Seminario presso l’Avondale University College, un istituto universitario fondato dalla Chiesa avventista in Australia.

Leggi anche: La memoria della Shoah 80 anni dopo.

La voce Ricordiamoci di ricordare è stata pubblicata per la prima volta su HopeMedia Italia.