Capitolo 21 - Un avvertimento respinto - Parte 02
Respingendo l’avvertimento del primo angelo, rifiutarono il mezzo previsto dal cielo per il loro rinnovamento. Avendo disprezzato il messaggio di misericordia che poteva cancellare il male che li separava da Dio, riallacciarono con rinnovato slancio l’amicizia con il mondo. Ecco la causa della terribile condizione di tiepidezza, apostasia e morte spirituale che regnava nelle chiese nel 1844.
Nel capitolo 14 dell’Apocalisse, il primo angelo è seguito da un secondo che annuncia: “Caduta, caduta è Babilonia la grande, che ha fatto bere a tutte le nazioni del vino dell’ira della sua fornicazione”. Efesini 4:8. Il termine Babilonia deriva da Babele e significa confusione. Esso è utilizzato nella Bibbia per indicare le varie forme di religione falsa o apostata. In Apocalisse 17, Babilonia è raffigurata da una donna: immagine, questa, che nella profezia biblica viene usata come simbolo della chiesa. La donna virtuosa rappresenta la chiesa pura, fedele e la donna corrotta indica la chiesa apostata.
Nella Bibbia, il carattere sacro e permanente della relazione fra il Cristo e la sua chiesa è rappresentato dal vincolo matrimoniale. Il Signore ha unito il suo popolo a sé con un patto solenne: egli promette di essere il suo Dio e il popolo a sua volta, si impegna ad appartenere soltanto a lui. Dio dice: “Ed io ti sposerò in eterno; e ti sposerò in giustizia, e in giudicio, e in benignità, e in compassioni”. Osea 2:19 (Diodati). “…Io vi ho sposati…” Geremia 3:14 (Diodati). Paolo, nel Nuovo Testamento, ricorre alla stessa immagine: “…
io vi ho sposati ad un marito, per presentare una casta vergine a Cristo”.
2 Corinzi 11:2 (Diodati).
L’infedeltà della chiesa nei confronti del Cristo, che cancella la fiducia e l’affetto nei suoi confronti e permette all’amore per il mondo di monopolizzare la vita interiore, è paragonata alla violazione dell’impegno matrimoniale.
Il peccato d’Israele, che si allontanava da Dio, è presentato con questa immagine; mentre il sublime amore di Dio, che viene disprezzato, è descritto così: “Io… ti feci un giuramento, firmai un patto con te, dice il Signore, l’Eterno, e tu fosti mia… diventasti sommamente bella, e giungesti fino a regnare. E la tua fama si sparse fra le nazioni, per la tua bellezza; poich’essa era perfetta, avendoti io coperta della mia magnificenza, dice il Signore… tu confidasti nella tua bellezza, e ti prostituisti in grazia della tua fama… come una donna adultera, che riceve gli stranieri invece del suo marito”. Ezechiele 16:8, 13-15, 32. Come “…una moglie è disleale al suo consorte, lasciandolo; così voi… siete stati disleali inverso me…” Geremia 3:20 (Diodati).
Nel Nuovo Testamento, un linguaggio analogo viene usato nei confronti dei cosiddetti cristiani che preferiscono l’amicizia con il mondo piuttosto che il favore di Dio. Dice l’apostolo Giacomo: “O gente adultera, non sapete voi0 che l’amicizia del mondo è inimicizia contro Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio”. Giacomo 4:4.
La donna (Babilonia) di Apocalisse 17 viene descritta “…vestita di porpora e di scarlatto, adorna d’oro, di pietre preziose e di perle; aveva in mano un calice d’oro pieno di abominazioni e delle immondizie… e sulla fronte avea scritto un nome: Mistero, Babilonia la grande, la madre delle meretrici e delle abominazioni della terra”. Il profeta continua: “E vidi la donna ebbra del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù”. Babilonia è descritta, inoltre, come “la gran città che impera sui re della terra”. Apocalisse 17:4-6, 18. Il potere che per secoli ha esercitato un’autorità dispotica sui sovrani del mondo cristiano è Roma. La porpora e lo scarlatto, l’oro, le pietre preziose e le perle descrivono la magnificenza e la pompa regale che caratterizza la sede di Roma. Nessun’altra potenza potrebbe essere giustamente definita “ebbra del sangue dei santi” perché con tanta crudeltà ha perseguitato i seguaci del Cristo. Babilonia è accusata anche del peccato di adulterio, di unione con “i re della terra”. Allontanandosi dal Signore per allearsi ai pagani, il popolo ebraico diventò una prostituta; Roma, corrompendosi allo stesso modo nel cercare l’appoggio delle potenze terrene, riceve la stessa condanna.
Babilonia è definita “madre delle meretrici”. Per sue figlie devono essere intese, simbolicamente, le chiese che si attengono alle sue dottrine, alle sue tradizioni e ne seguono l’esempio, sacrificando la verità e l’approvazione di Dio per ottenere alleanze terrene. Il messaggio di Apocalisse 14, che annuncia la caduta di Babilonia, si applica a quei gruppi religiosi che un tempo erano fedeli e poi si sono gradatamente corrotti. Poiché questo messaggio segue quello che annuncia il giudizio, significa che deve essere presentato negli ultimi tempi, quindi non può riferirsi solo alla chiesa di Roma, perché essa si trova in questo stato di decadenza ormai da molti secoli. Inoltre, nel capitolo 18 dell’Apocalisse, il popolo di Dio è invitato a uscire da Babilonia.
Secondo questo testo, molti membri del popolo di Dio sono ancora in Babilonia. In quali settori religiosi devono essere ricercati la maggior parte dei discepoli di Gesù? Indubbiamente nelle varie chiese che professano la fede protestante. Quando queste chiese sorsero, si schierarono in favore di Dio e della verità ricevendo le benedizioni divine. Perfino i non credenti furono costretti a riconoscere i risultati positivi che derivavano dall’accettazione dei princìpi del Vangelo. Il profeta dice: “E la tua fama si sparse fra le nazioni, per la tua bellezza; poich’essa era perfetta, avendoti io coperta della mia magnificenza, dice il Signore”. Ezechiele 16:14. Ma hanno commesso gli stessi errori che avevano determinato la rovina e la maledizione d’Israele: il desiderio di imitare le abitudini dei miscredenti e di godere della loro amicizia. “Ma tu confidasti nella tua bellezza, e ti prostituisti in grazia della tua fama”. Ezechiele 16:15.
Molte chiese protestanti stanno imitando l’esempio di Roma, unendosi ai “re della terra”; le chiese di stato con i governi civili; altre denominazioni, cercando il favore del mondo. Il termine Babilonia (confusione) è adeguato per definire questi gruppi religiosi che, pur sostenendo di fondare le loro dottrine sulla Bibbia, in realtà sono suddivisi in innumerevoli sette con tutta una serie di convinzioni e teorie in contrasto fra loro.
Oltre a questa unione illegittima con il mondo, le chiese che si sono separate da Roma presentano anche altre sue caratteristiche.
In un’opera cattolica si legge: “Se la Chiesa di Roma è colpevole di idolatria, la Chiesa Anglicana lo è altrettanto: ha dieci chiese dedicate a Maria su una dedicata a Cristo”. Il dr. Hopkins nella sua opera A treatise on the Millennium dichiara: “Non c’è ragione di ritenere che lo spirito e le pratiche anticristiani siano confinati a quella che viene chiamata chiesa di Roma. Le chiese protestanti hanno molte caratteristiche dell’anticristo e sono ben lontane dall’essersi riformate… da ogni corruzione ed empietà”. A proposito della separazione della Chiesa Presbiteriana da Roma, il dr.
Guthrie scrive: “Trecento anni fa la nostra chiesa uscì dalle porte di Roma con una Bibbia aperta sulla sua bandiera e con il motto “Investigate le Scritture!” Poi, si pone questa domanda significativa: “Ma è uscita pura da Babilonia?””. “La Chiesa Anglicana” dice Spurgeon “sembra divorata dal sacramentalismo; il nonconformismo risulta intaccato dall’incredulità filosofica. Coloro dai quali ci aspettavamo cose migliori, si stanno allontanando a uno a uno dai fondamenti della fede. Io credo che il cuore dell’Inghilterra sia sempre più profondamente colpito da una profonda incredulità che osa ancora salire sul pulpito e definirsi cristiana”.
Quale fu l’origine della grande apostasia? In che modo la chiesa cominciò ad allontanarsi dalla semplicità del Vangelo? Conformandosi alle pratiche del paganesimo per facilitare l’accettazione del cristianesimo da parte dei pagani. L’apostolo Paolo scriveva: “Poiché il mistero dell’empietà è già all’opra…” 2 Tessalonicesi 2:7. “Finché vissero gli apostoli, la chiesa rimase relativamente pura; ma verso la fine del II secolo la maggior parte delle chiese assunse una nuova forma: scomparve la semplicità primitiva e inesorabilmente, a mano a mano che i vecchi discepoli scendevano nella tomba, i loro figli e i nuovi convertiti… si imposero dando una nuova dimensione all’opera”. Per ottenere nuove conversioni si abbassò il livello della fede cristiana, e così “un’ondata di paganesimo penetrò nella chiesa imponendo i suoi costumi, le sue pratiche e i suoi idoli”. Poiché la religione cristiana godeva del favore e dell’appoggio dei prìncipi, fu nominalmente accettata dalle folle; però, pur sembrando in apparenza cristiani, “molti rimasero sostanzialmente pagani e, segretamente continuavano ad adorare i loro idoli”. Lo stesso processo non si è forse verificato in2 quasi tutte le chiese che si definiscono protestanti? Quando i loro fondatori, coloro che possedevano il vero spirito della riforma, morirono, i discendenti che li sostituirono “rinnovarono la causa”. Pur attenendosi ciecamente alle convinzioni dei loro padri e rifiutando di accettare nuove verità, i figli dei riformatori trascurarono il loro esempio di umiltà, di altruismo e di spirito di sacrificio. Così scomparve “la semplicità originaria”. Un’ondata di mondanità invase la chiesa “imponendo abitudini, riti e idoli”.