Capitolo 21 - Un avvertimento respinto - Parte 03
Oggi, fra i cosiddetti discepoli di Gesù, si è affermata quell’amicizia per il mondo che è “inimicizia contro Dio”! Le chiese più popolari si sono allontanate dai princìpi di umiltà, rinuncia, semplicità e pietà! Diceva Wesley, parlando del giusto uso del denaro: “Non sprecate nulla di questo prezioso talento, semplicemente per soddisfare l’apparenza, in ornamenti superflui e costosi. Non sprecatelo per ornare le vostre case con stravaganza, con mobili di valore e inutili, con quadri preziosi, ecc. Non fate nulla per soddisfare l’orgoglio e per suscitare l’ammirazione degli uomini… Finché soddisferai te stesso, gli uomini diranno bene di te. Finché andrai vestito di porpora e di lino fino e ti nutrirai abbondantemente ogni giorno, molti loderanno la tua eleganza, la tua generosità e la tua ospitalità. Però non pagare a così caro prezzo il loro favore, ma accontentati dell’onore che Dio ti assicura”. Purtroppo, in molte chiese del nostro tempo questa esortazione è trascurata. È ormai diventato popolare appartenere a una chiesa. Capi di stato, uomini politici, magistrati, dottori, industriali, commercianti, si uniscono alla chiesa perché questo è un mezzo per assicurarsi il rispetto e la fiducia della società e per favorire i propri interessi materiali. In questo modo essi cercano di coprire la loro discutibile condotta con l’apparenza del cristianesimo. Le varie confessioni religiose, grazie alla ricchezza e all’influsso di questi nuovi aderenti, si impegnano per assicurarsi la popolarità e il prestigio. Chiese splendide, abbellite in modo stravagante, vengono erette nelle vie più frequentate. I loro membri indossano abiti eleganti, costosi e alla moda.
Salari elevati vengono offerti a pastori capaci di attirare l’attenzione di un vasto pubblico. I loro sermoni, naturalmente, non devono denunciare i peccati comuni, ma intrattenere piacevolmente l’uditorio. Così molti peccatori entrano a far parte della comunità e i peccati “alla moda” rimangono nascosti sotto l’apparenza di una presunta pietà.
Commentando l’atteggiamento dei cosiddetti cristiani nei confronti del mondo, un grande quotidiano scriveva: “Insensibilmente la chiesa ha ceduto allo spirito del tempo, adattandone le forme del culto alle esigenze moderne…
Attualmente la chiesa si serve di tutto quello che può rendere la religione attraente”. Un cronista del giornale Independentdi New York, parlava così dei metodisti: “La linea di demarcazione fra chi è pio e chi non lo è si dissolve in una specie di penombra e da ambo le parti uomini zelanti si impegnano per eliminare ogni differenza fra il loro rispettivo modo di agire e di divertirsi… La popolarità della religione tende sempre più ad accrescere il numero di coloro che vorrebbero goderne i benefici senza però adempiere i doveri”. Howard Crosby dice: “È preoccupante notare come la chiesa del Cristo si attenga così poco alle direttive del suo Signore. Come gli ebrei, in seguito ai loro contatti con le nazioni pagane, si erano allontanati da Dio… così la chiesa di Gesù, oggi, con i suoi legami illeciti con un mondo incredulo sta abbandonando i princìpi divini per cedere alle pericolose, anche se plausibili, abitudini di una società senza Dio che si serve di argomentazioni che la portano a conclusioni del tutto estranee alla rivelazione divina e in opposizione con ogni forma di crescita nella grazia”. In questo crescente flusso di mondanità e di ricerca del piacere, lo spirito di rinuncia e di sacrificio in nome del Cristo è stato quasi del tutto perso di vista.
“Uomini e donne, che attualmente hanno una parte attiva nella chiesa, da bambini sono stati abituati a compiere sacrifici per poter dare o fare qualcosa per Gesù”. Ma “Oggi se la chiesa ha bisogno di denaro… nessuno deve essere sollecitato a dare. Si ricorrerà, invece, a una fiera di beneficenza, a una serata ricreativa, a una lotteria, a una cena, insomma a qualcosa che possa divertire la gente”.
Il governatore Washburn del Wisconsin, nel suo messaggio annuale del 9 gennaio 1873, dichiarò: “Sarebbe necessaria una legge per chiudere quelle scuole dove si formano i giocatori d’azzardo. Ve ne sono dappertutto.
Perfino la chiesa (sia pure inconsapevolmente) talvolta fa l’opera del diavolo.
Concerti, iniziative varie, lotterie organizzate per scopi religiosi o di beneficenza — ma spesso con fini meno degni — tombole, pacchi premio e altro, sono espedienti a cui si ricorre solo per raccogliere denaro senza dare niente in cambio. Non c’è nulla di più avvilente, soprattutto per i giovani, che procurarsi il denaro o altro senza lavorare. Poiché gente rispettabile si impegna in queste iniziative, placando la propria coscienza con l’idea che il denaro andrà a favore di un giusto progetto, non c’è da meravigliarsi, perciò, che la gioventù prenda quelle abitudini che quasi sicuramente sono provocate dall’eccitazione prodotta dai giochi d’azzardo”.
La mondanità sta invadendo tutte le chiese cristiane. Robert Atkins, in un sermone predicato a Londra, tracciava un quadro piuttosto negativo del declino spirituale che si manifestava in Inghilterra. “Gli uomini veramente onesti stanno scomparendo e sembra che nessuno se ne renda conto. In ogni chiesa, coloro che si professano credenti amano il mondo, si conformano ad esso, ricercano le comodità e aspirano alla rispettabilità. Chiamateli a soffrire con il Cristo ed essi si ritireranno davanti al disprezzo… Apostasia, apostasia, apostasia! Si legge sulla facciata di ogni chiesa. Se essi lo sapessero e se ne rendessero conto, ci potrebbe essere speranza, ma purtroppo gridano: ‘Noi siamo ricchi, ci siamo arricchiti e non abbiamo bisogno di nulla’”.114 Il grande peccato attribuito a Babilonia è quello di aver fatto bere a tutte le nazioni “del vino dell’ira della sua fornicazione”. Questo liquido inebriante che essa offre al mondo rappresenta le false dottrine, accettate come conseguenza della sua illecita relazione con i grandi della terra. L’amore per il mondo corrompe la fede e la chiesa che a sua volta esercita un’azione negativa tramite l’insegnamento di dottrine che risultano in opposizione con le chiare affermazioni della Parola di Dio.
Roma tolse la Bibbia al popolo e impose a tutti gli uomini di accettare, al suo posto, i propri insegnamenti. L’opera della Riforma consisteva nel ricondurre gli uomini alla Parola di Dio; ma non è forse vero che le chiese attualmente sostengono che sia necessario fondare la propria fede sulle dottrine e sull’insegnamento della chiesa, anziché sulle Scritture? Parlando delle chiese protestanti, Charles Beecher disse: “Esse si astengono dal pronunciare parole severe contro la confessione di fede con la stessa cura con la quale i santi padri si sarebbero astenuti da ogni dura parola contro la venerazione dei santi e dei martiri che essi stavano incrementando… Le denominazioni evangeliche protestanti si sono lasciate coinvolgere talmente che non è più possibile diventare pastore se non si accetta anche qualche altro libro oltre la Bibbia… Non c’è nulla di arbitrario nell’affermare che la forza del credo sta iniziando ad accantonare la Bibbia come ha fatto Roma, sebbene in maniera più sottile”. Quando degli interpreti fedeli espongono la Parola di Dio, uomini dotti e pastori che pretendono di comprendere la Scrittura, denunciano come eresia la sana dottrina e così allontanano dalla verità quanti desiderano cercarla. Se il mondo non fosse ebbro del vino di Babilonia, folle intere si convertirebbero grazie alle chiare e incisive verità della Parola di Dio. Ma la fede religiosa appare così confusa e contraddittoria che molti si chiedono in che cosa devono credere. L’incapacità del mondo a riconoscere il proprio stato è imputabile alla chiesa.
Il messaggio del secondo angelo di Apocalisse 14 fu proclamato per la prima volta nell’estate del 1844 ed ebbe allora un’applicazione più diretta alle chiese degli Stati Uniti, in cui l’avvertimento del giudizio era stato diffusamente predicato e generalmente respinto e il declino era apparso più rapido.
La proclamazione di questo messaggio non si esaurì nel 1844. Le chiese, all’epoca, conobbero una decadenza morale a causa del loro rifiuto del messaggio avventista, ma questa decadenza non fu totale. Continuando a rifiutare le verità speciali destinate al nostro tempo, esse sono cadute sempre più in basso. Tuttavia non si può ancora dire che “Caduta… è Babilonia…” poiché tutte le nazioni han bevuto “…del vino dell’ira della sua fornicazione”. Essa non l’ha ancora offerto a tutte le nazioni. Lo spirito di conformismo al mondo e di indifferenza nei confronti delle chiare verità per il nostro tempo guadagna terreno nelle chiese protestanti e in tutti i paesi cristiani; a queste chiese è rivolto il solenne e terribile messaggio del secondo angelo. Ma l’apostasia non è ancora giunta al culmine.
La Bibbia dichiara che prima del ritorno del Signore, Satana agirà “con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi; e con ogni sorta d’inganno d’iniquità” e coloro che “non hanno aperto il cuore all’amor della verità per esser salvati” subiranno “efficacia d’errore onde credano alla menzogna”. 2 Tessalonicesi 2:9-11. Solo quando si realizzerà questa condizione e l’unione delle chiese con il mondo sarà raggiunta in tutta la cristianità, la caduta di Babilonia sarà completa. Il cambiamento è progressivo e l’adempimento di Apocalisse 14:8 deve ancora realizzarsi.
Nonostante le tenebre spirituali e l’allontanamento da Dio, che caratterizzano le chiese che costituiscono Babilonia, molti veri discepoli del Cristo sono ancora membri della propria comunità. Molti non hanno mai udito le verità per il nostro tempo. Molti sono insoddisfatti della loro condizione attuale e desiderano una maggiore conoscenza. Cercano inutilmente l’impronta del Cristo nelle chiese di cui sono membri. Nella misura in cui le chiese si allontanano sempre più dalla verità e si uniscono più intimamente con il mondo, la differenza fra le due categorie si fa più netta e porterà alla separazione.
Verrà il tempo in cui coloro che amano veramente Dio non potranno rimanere legati a coloro che sono “…amanti del piacere anziché di Dio, aventi le forme della pietà, ma avendone rinnegata la potenza”. 2 Timoteo 3:4, 5.
Apocalisse 18 indica un tempo in cui, in seguito al rifiuto del triplice messaggio di Apocalisse 14:6-12, la chiesa avrà raggiunto la condizione predetta dal secondo angelo. Allora il popolo di Dio, che si trova ancora in Babilonia, sarà invitato a uscirne. Questo è l’ultimo messaggio rivolto al mondo e produrrà i suoi effetti. Quando coloro che “…non han creduto alla verità, ma si sono compiaciuti nell’iniquità…” (2 Tessalonicesi 2:12) saranno abbandonati a una potenza ingannatrice e crederanno alla menzogna, la luce della verità brillerà su coloro che sono pronti a riceverla e tutti i figli di Dio rimasti in Babilonia, risponderanno all’invito: “…Uscite da essa, o popol mio…” Apocalisse 18:4.