Capitolo 35 - Minacce alla libertà di coscienza - Parte 02
I cattolici mettono delle croci sopra le loro chiese, sui loro altari e sui loro abiti. Ovunque si vede il simbolo della croce; ovunque essa viene onorata ed esaltata, mentre gli insegnamenti di Gesù sono sepolti sotto un cumulo2 di tradizioni prive di significato, di false interpretazioni e di rigorose imposizioni. Le parole del Salvatore relative agli ebrei fanatici si applicano con maggiore forza ai capi della Chiesa Cattolica Romana: “…Legano de’ pesi gravi e li mettono sulle spalle della gente; ma loro non li voglion muovere neppur col dito”. Matteo 23:4. Gli uomini più coscienziosi vivono in un costante stato di timore, preoccupati dall’idea di avere offeso Dio, mentre molti dignitari della chiesa vivono nel lusso e nel piacere dei sensi.
Il culto delle immagini e delle reliquie, l’invocazione dei santi e gli onori resi al papa, sono inganni di Satana per distogliere le menti da Dio e da suo Figlio. Per condurre gli uomini alla rovina, egli cerca di trasferire la loro attenzione da colui che dona la salvezza, a un obiettivo che sostituisca chi ha detto: “Venite a me, voi tutti che siete travagliati ed aggravati, e io vi darò riposo”. Matteo 11:28.
Satana cerca costantemente di falsare il carattere di Dio, la natura del peccato e la vera posta in gioco nel grande conflitto. Tramite i suoi sofismi cerca di minimizzare gli obblighi della legge divina e concedere agli uomini la licenza di peccare. Nello stesso tempo egli cerca di incoraggiarli a farsi dei falsi concetti su Dio in modo che finiscano per considerarlo con odio e con timore, anziché con amore. La crudeltà del suo carattere è attribuita al Creatore; essa si afferma nel sistema religioso e viene espressa nel rituale del culto. Le menti degli uomini sono così accecate che Satana se ne impadronisce e ne fa suoi strumenti nella lotta contro Dio. Avendo snaturato il carattere di Dio le nazioni pagane furono indotte a considerare necessari i sacrifici umani per potersi assicurare il favore della divinità e orribili crudeltà vennero perpetrate sotto le varie forme dell’idolatria.
La Chiesa Cattolica Romana, unendo le forme del paganesimo al cristianesimo e falsando la vera natura di Dio, è ricorsa a pratiche non meno crudeli e ripugnanti. Al tempo della sua supremazia, Roma ricorreva alla tortura per obbligare la gente ad accettare le sue dottrine. Vi era il rogo per chi non credeva alle sue pretese. Vi erano i massacri, su una scala la cui portata sarà resa nota solo al giudizio. I dignitari della chiesa studiavano, sotto la guida di Satana, come inventare dei mezzi che provocassero la maggiore sofferenza possibile senza causare la morte della vittima. In molti casi il procedimento veniva ripetuto fino al limite della sopportazione umana, al punto cioè che la vittima finiva per cedere e accoglieva la morte come un dolce sollievo.
Questa era la sorte di quanti si opponevano a Roma. Per i suoi aderenti, essa aveva la disciplina della frusta, della fame e di tutte le penitenze corporali che si possono immaginare. Per assicurarsi il favore divino, i penitenti violavano le leggi di Dio che regolano la natura. Erano invitati a infrangere i vincoli che Dio aveva stabilito per il bene e per la gioia dell’uomo nel suo soggiorno terreno. I cimiteri contengono milioni di vittime che trascorsero la vita nel vano tentativo di soffocare i propri affetti naturali e reprimere ogni pensiero o sentimento di simpatia nei confronti dei loro simili, come se fossero offensivi per il Signore.
Se vogliamo individuare la vera crudeltà di Satana, che si è manifestata per centinaia di anni non soltanto fra coloro che non avevano mai udito parlare di Dio, ma nel cuore stesso della cristianità, basta scorrere le pagine della storia della chesa di Roma. Mediante questo colossale sistema di seduzione, il principe delle tenebre ha attuato il suo obiettivo: disonorare Dio e far soffrire l’uomo. Considerando come sia riuscito a camuffarsi e a compiere la sua opera tramite i capi della chiesa, possiamo comprendere meglio perché egli abbia tanta antipatia per la Bibbia. Quel libro rivela, a coloro che lo leggono, la misericordia e l’amore di Dio. Esso permette loro di comprendere che il Padre celeste non mette sull’uomo nessuno di questi pesanti fardelli, ma chiede solo un cuore umiliato e pentito e uno spirito umile e ubbidiente.
Gesù, nella sua vita, non ci ha detto che per poter essere idonei per il cielo, uomini e donne debbano chiudersi in un monastero. Egli non ha mai insegnato che l’amore e la simpatia devono essere repressi. Il cuore del Salvatore era colmo di amore. Più l’uomo si avvicina alla perfezione morale, più la sua sensibilità si affina, più acuta si fa la sua percezione del peccato e più profonda diventa la sua simpatia per gli altri. Il papa pretende di essere il vicario del Cristo, ma in che modo il suo carattere può essere paragonato con quello del nostro Salvatore? Si è mai visto il Cristo mandare gli uomini in prigione o sul rogo perché non gli tributavano l’omaggio che gli era dovuto come Re del cielo? Si udì mai la sua voce condannare a morte chi non lo accettava? Quando fu respinto dagli abitanti di un villaggio della Samaria, l’apostolo Giovanni pieno di indignazione gli chiese: “…Signore, vuoi tu che diciamo che scenda fuoco dal cielo e li consumi…?” Luca 9:54. Gesù guardò il suo discepolo e lo rimproverò dicendo: “…Iddio non ha mandato il suo Figliuolo nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui”. Giovanni 3:17. Quale differenza fra lo spirito manifestato dal Cristo e quello di chi si definisce suo vicario! Oggi la chiesa di Roma si presenta al mondo con aria di innocenza e giustifica le sue orribili crudeltà. Si è rivestita degli abiti del Cristo, ma non è cambiata. Ogni principio professato dal papato nei secoli scorsi è ancora in vigore. Esso conserva le dottrine elaborate durante i secoli più bui. Nessuno si inganni. Il papato, che i protestanti oggi sono pronti a onorare, è lo stesso che guidava il mondo al tempo della Riforma quando gli uomini di Dio, a rischio della loro vita, denunciavano la sua corruzione. Esso manifesta tuttora la stessa arrogante e orgogliosa presunzione che lo portò a innalzarsi al di sopra dei re e dei prìncipi, reclamando le prerogative della divinità. Oggi4 non è meno crudele e dispotico di quando limitava la libertà umana e trucidava i santi dell’Altissimo.
Il papato è esattamente ciò che la profezia aveva annunciato: l’apostasia degli ultimi giorni. Cfr. 2 Tessalonicesi 2:3, 4. Fa parte della sua politica assumere l’aspetto che meglio si adatta ai suoi obiettivi per riuscire ad attuarli, ma sotto l’apparenza del camaleonte si nasconde invariabilmente il veleno del serpente. “Non si è tenuti a mantener fede agli eretici, né alle persone sospette di eresia”. Questo potere, la cui storia millenaria è stata scritta con il sangue dei santi, come è possibile considerarlo parte della chiesa del Cristo? Giustamente nei paesi protestanti è stato affermato che oggi il cattolicesimo non differisce dal protestantesimo come in passato. Sì, c’è stato un cambiamento, ma non nel papato. Il cattolicesimo, infatti, somiglia molto al protestantesimo attuale, che è degenerato rispetto all’epoca dei riformatori.
Nella misura in cui hanno cercato l’appoggio del mondo, le chiese protestanti sono rimaste accecate da una falsa carità. Perché, esse dicono, non dovrebbe scaturire il bene dal male? Esse finiranno inevitabilmente per pensare male di tutto ciò che è bene. Invece di difendere la fede “che è stata una volta per sempre tramandata ai santi” si scusano con Roma per l’opinione negativa espressa nei suoi confronti e per il loro fanatismo.
Perfino molti di coloro che non simpatizzano con la chiesa di Roma, non si rendono conto del pericolo rappresentato dal suo potere e dal suo influsso.
Molti affermano che l’oscurantismo intellettuale e morale del medioevo favorì la diffusione dei suoi dogmi, delle sue superstizioni e della sua oppressione, ma che l’intelligenza superiore dei tempi moderni, unita alla generale diffusione della conoscenza e al crescente liberalismo in materia di religione, impediscono un risveglio dell’intolleranza e della tirannia. L’idea stessa che simili realtà possano ancora esistere in quest’epoca viene messa in ridicolo. È vero che la nostra generazione è favorita dalla conoscenza intellettuale, morale e religiosa; è vero che dalle pagine della Parola di Dio la luce del cielo si è diffusa nel mondo, ma si deve anche tener presente che maggiore è la luce trasmessa, maggiori saranno le tenebre di coloro che la corrompono e la respingono.
Lo studio della Bibbia, con spirito di preghiera, rivelerebbe ai protestanti il vero carattere del papato ed essi finirebbero per deplorarlo ed evitarlo.
Molti, però, si credono così avveduti da non sentire nessun bisogno di chiedere umilmente a Dio di guidarli nella verità. Fieri della loro conoscenza, ignorano sia le Scritture, sia la potenza di Dio. Naturalmente avendo bisogno di qualcosa che tranquillizzi la loro coscienza, ricorrono a ciò che è meno spirituale e meno umiliante. In realtà, essi desiderano trovare un modo che consenta loro di dimenticare Dio, ma che appaia come un mezzo per ricordarlo.
Il papato sembra fatto apposta per loro, in quanto si addice a due categorie di persone: a coloro che vorrebbero essere salvate per i loro meriti e a coloro che vorrebbero essere salvate nei loro peccati. In questo consiste il segreto della sua potenza.
Un’era di grandi tenebre spirituali è stata favorevole al papato, ma è stato dimostrato che anche un’era di grande conoscenza intellettuale può risultargli favorevole. Nel passato, quando gli uomini erano privi della Parola di Dio e della conoscenza della verità, i loro occhi erano accecati e migliaia di persone cadevano nelle trappole tese davanti a loro e che esse non scorgevano.
In questa generazione molti sono rimasti abbagliati dal riverbero delle speculazioni umane e di “…quella che falsamente viene chiamata scienza”. 1 Timoteo 6:20. Non vedono la trappola e vi cadono dentro come se fossero ciechi. Dio desidera che le facoltà intellettuali dell’uomo siano considerate un suo dono e vengano utilizzate al servizio della verità e della giustizia; ma quando gli uomini si abbandonano all’orgoglio e all’ambizione ed esaltano le loro teorie, ponendole al di sopra della Parola di Dio, allora la conoscenza può diventare più nociva dell’ignoranza. La falsa scienza dei nostri giorni, minando la fede nella Bibbia, preparerà la via all’accettazione del papato con le sue forme piacevoli, come nel medioevo la mancanza di conoscenza aprì la via al suo successo.