Capitolo 35 - Minacce alla libertà di coscienza - Parte 04
Un’eloquente esempio dell’atteggiamento di Roma nei confronti di chi non era d’accordo con lei è la lunga e sanguinosa persecuzione dei valdesi, alcuni dei quali osservavano il sabato. Altri cristiani soffrirono allo stesso modo per la loro fedeltà al quarto comandamento. La storia delle chiese di Etiopia è molto significativa. Nell’oscurità del medioevo, i cristiani dell’Africa centrale, persi di vista e dimenticati dal mondo, per molti secoli hanno goduto della piena libertà di servire Dio secondo la loro fede. Ma alla fine Roma venne a sapere della loro esistenza e l’imperatore dell’Abissinia riconobbe il papa come vicario del Cristo. Seguirono altre concessioni. Fu proclamato un editto che vietava l’osservanza del sabato sotto pena di severe sanzioni. Ma la tirannia papale finì per diventare un giogo così opprimente, che gli abissini decisero di infrangerlo. Dopo una terribile battaglia, i cattolici furono banditi da quei domini e l’antica fede venne restaurata. Le chiese si rallegrarono per la libertà riconquistata e non dimenticarono mai l’esperienza fatta con l’inganno, il fanatismo e il potere dispotico di Roma. Erano contenti di starsene nel loro regno solitario, dimenticati dal resto della cristianità.
Le chiese dell’Africa si attenevano al sabato come la chiesa papale prima della sua completa apostasia. Ma pur osservando il settimo giorno, in ossequio al comandamento di Dio, esse si astenevano dal lavoro la domenica, in conformità all’usanza della chiesa. Raggiunto il potere supremo, Roma rifiutò il sabato di Dio e innalzò il proprio giorno di riposo. Le chiese dell’Africa, rimaste nascoste per circa mille anni, non condivisero la sua apostasia, ma quando vennero a trovarsi sotto il dominio romano, furono costrette ad abbandonare il vero sabato per rispettare il falso giorno di riposo. Però, non appena riacquistarono la loro indipendenza, ritornarono all’osservanza del quarto comandamento. Questi fatti del passato rivelano l’odio di Roma per il vero sabato e per i suoi sostenitori e sottolineano i metodi che essa utilizza per onorare la nuova istituzione. La Parola di Dio insegna che questi fatti si ripeteranno quando i cattolici romani e i protestanti si uniranno per imporre la domenica.
La profezia di Apocalisse 13 dichiara che il potere rappresentato dalla bestia con “…due corna come quelle d’un agnello…” farà in modo “…che la terra e quelli che abitano in essa…” adorino il papato qui simboleggiato dalla bestia simile a un leopardo. La bestia con le due corna dirà “…agli abitanti della terra di fare un’immagine della bestia” e darà ordine che “…tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi…” ricevano il marchio della bestia.
Apocalisse 13:11-16. Abbiamo visto che il potere rappresentato dalla bestia con due corna simili a quelle di un agnello indica gli Stati Uniti e che questa profezia si adempirà quando essi imporranno l’osservanza della domenica, che Roma reclama come riconoscimento speciale della sua supremazia. In questo omaggio reso al papato, gli Stati Uniti non saranno soli. L’influsso che Roma esercitò nei paesi che un tempo ne riconoscevano l’autorità non è stato eliminato. D’altra parte, la profezia predice la restaurazione del suo potere.
“E io vidi una delle sue teste come ferita a morte: e la sua piaga mortale fu sanata; e tutta la terra maravigliata andò dietro alla bestia”. Apocalisse 13:3.
La ferita mortale di cui si parla, si riferisce alla caduta del papato nel 1798.
Il profeta aggiunge: “La sua piaga mortale fu sanata; e tutta la terra maravigliata andò dietro alla bestia”. Paolo dice che “…l’uomo del peccato…” sussisterà fino al secondo avvento. 2 Tessalonicesi 2:3-8. Sino alla fine dei tempi egli proseguirà la sua opera di inganno. Giovanni, riferendosi al papato dice: “E tutti gli abitanti della terra i cui nomi non sono scritti fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita dell’Agnello che è stato immolato, l’adoreranno”. Apocalisse 13:8. Tanto nel Vecchio quanto nel Nuovo Mondo, l’osservanza della domenica, che si basa unicamente sull’autorità della chiesa di Roma, costituirà un omaggio reso al papato.
Dalla metà del XIX secolo gli studiosi delle profezie, negli Stati Uniti, presentano al mondo questa testimonianza. Negli eventi che si stanno verificando sotto i nostri occhi, si nota una rapida progressione verso l’adempimento di questa predizione. Nei paesi protestanti, i capi religiosi affermano l’origine divina della domenica senza prove scritturali in proposito, come i dirigenti del papato inventavano miracoli per colmare la lacuna derivante dall’assenza di un preciso ordine divino. L’affermazione che il castigo di Dio si abbatte su chi viola la domenica sarà ripetuta. D’altra parte si sta già delineando e guadagnando rapidamente terreno un movimento che mira a imporre l’osservanza della domenica.
La chiesa di Roma è straordinaria per la sua abilità e per la sua acutezza.
Essa ha il dono di leggere l’avvenire. Vedendo le chiese protestanti renderle omaggio, accettando il suo falso sabato, e prepararsi per imporlo con gli stessi mezzi che essa ha usato molto tempo fa, può tranquillamente aspettare.
Coloro che respingono la conoscenza della verità, ricorreranno all’aiuto di questa potenza, cosiddetta infallibile, per sostenere un’istituzione stabilita da lei stessa. Non è difficile immaginare con quanta rapidità correrà in aiuto dei protestanti. Del resto, chi meglio dei dirigenti papali conosce il modo di procedere nei confronti di coloro che disubbidiscono alla chiesa? La Chiesa Cattolica Romana, con tutte le sue ramificazioni nel mondo intero, forma una vasta organizzazione sotto il controllo della santa sede, intesa a servirne gli interessi. I suoi milioni di aderenti, in ogni paese del mondo, ricevono l’ordine di restare legati al papa con un patto di ubbidienza.
Indipendentemente dalla loro nazionalità e dal loro tipo di governo, essi devono riconoscere l’autorità della chiesa al di sopra di ogni altra. Pur avendo giurato fedeltà allo stato, il giuramento di ubbidienza a Roma li dispensa da ogni impegno che possa contrastare con i suoi interessi.
La storia racconta con quale abilità e perseveranza il papato abbia cercato di intromettersi negli affari delle nazioni per poi, una volta insediato, perseguire i suoi fini, anche se a danno dei prìncipi e dei popoli. Nel 1204 papa Innocenzo III riuscì a strappare a Pietro II d’Aragona questo straordinario giuramento: “Io, Pietro, re degli Aragonesi, professo e prometto di essere sempre fedele e ubbidiente al mio signore, papa Innocenzo, ai suoi successori cattolici, alla chiesa di Roma e mantenere fedelmente il mio regno nell’ubbidienza; sosterrò la fede cattolica perseguitando la peste dell’eresia”. Tutto ciò è in perfetta armonia con le pretese del pontefice romano “che ha il diritto di deporre gli imperatori” e “sciogliere i sudditi dal giuramento di fedeltà ai governanti ingiusti”. È bene ricordare che Roma si vanta di non cambiare. I princìpi di Gregorio VII e di Innocenzo III sono gli stessi della Chiesa Cattolica Romana attuale.
Se ne avesse il potere, essa li attuerebbe con maggior vigore dei secoli passati. I protestanti non si rendono conto di quello che fanno accettando l’aiuto di Roma per assicurare l’osservanza della domenica. Mentre essi hanno come obiettivo l’attuazione di questo proposito, Roma mira a ristabilire la sua autorità e a riconquistare la supremazia persa. Se negli Stati Uniti prevarrà il criterio che la chiesa può ricorrere allo stato, o addirittura dominarlo, e che le norme di carattere religioso possono essere imposte da leggi statali e quindi l’autorità congiunta della chiesa e dello stato possa dominare la coscienza, il trionfo di Roma in questo paese sarà assicurato.
La Parola di Dio ci avverte del pericolo che incombe; se il mondo protestante non vi presta attenzione capirà qual è il vero scopo che Roma si prefigge solo quando ormai sarà troppo tardi per sottrarsi all’insidia. Il potere di Roma aumenta silenziosamente e le sue dottrine esercitano il loro influsso nelle chiese e nei cuori degli uomini. Essa sta innalzando sempre più la sua imponente e massiccia struttura, nei cui ambiti più segreti si ripeteranno le antiche persecuzioni. Furtivamente e insospettatamente essa prepara le sue armi per colpire quando sarà il momento. Tutto ciò che essa vuole è un’occasione favorevole e questa praticamente le è già stata concessa. Presto vedremo e capiremo qual è lo scopo della curia romana. Chiunque crederà nella Parola di Dio e vorrà ubbidirle dovrà affrontare lo scherno e le persecuzioni.