Capitolo 41 - Una terra desolata - Parte 02

Al ritorno di Gesù, i malvagi saranno cancellati dalla faccia della terra.
Egli li “…distruggerà col soffio della sua bocca, e annienterà con l’apparizione della sua venuta”. 2 Tessalonicesi 2:8. Il Cristo guiderà il suo popolo nella città di Dio e la terra non sarà più abitata. “Ecco, l’Eterno vuota la terra, e la rende deserta; ne sconvolge la faccia e ne disperde gli abitanti… La terra sarà del tutto vuotata, sarà del tutto abbandonata al saccheggio, poiché l’Eterno ha pronunziato questa parola… essi han trasgredito le leggi, han violato il comandamento, han rotto il patto eterno. Perciò una maledizione ha divorato la terra, e i suoi abitanti ne portan la pena; perciò gli abitanti della terra son consumati…” Isaia 24:1, 3, 5, 6.
Tutta la terra appare come un deserto desolato. Le rovine delle città e dei villaggi distrutti dal terremoto, gli alberi sradicati, le rocce, proiettate dal mare o divelte dal suolo sono disseminate sulla sua superficie, mentre immensi precipizi indicano il luogo dove sorgevano le montagne che sono state rimosse dalle loro fondamenta.
Ecco verificarsi l’evento prefigurato nell’ultimo solenne servizio del giorno dell’espiazione. Quando la cerimonia nel luogo santissimo era finita e i peccati d’Israele erano stati rimossi dal santuario in virtù del sangue dell’offerta per il peccato, allora si presentava vivo, davanti a Dio, il capro espiatorio.
Davanti alla comunità, il sommo sacerdote confessava su di esso “…tutte le iniquità dei figliuoli d’Israele, tutte le loro trasgressioni, tutti i loro peccati…”, e li metteva “sulla testa del capro…” Levitico 16:21. Allo stesso modo, quando l’opera di espiazione nel santuario celeste sarà stata ultimata, allora, in presenza di Dio, degli angeli e dei redenti, i peccati del popolo di Dio saranno posti su Satana il quale verrà dichiarato colpevole di tutto il male che ha fatto commettere. Come il capro espiatorio veniva mandato lontano, in una zona deserta, così Satana sarà confinato sulla terra desolata, diventata simile a un cupo deserto.
Il veggente di Patmos predisse l’esilio di Satana e lo stato di caos, di desolazione e di tenebre in cui sarà ridotta la terra e dichiarò che tale condizione sarebbe durata mille anni. Dopo avere descritto il ritorno del Signore e la6 distruzione degli empi, la profezia prosegue: “Poi vidi un angelo che scendeva dal cielo e avea la chiave dell’abisso e una gran catena in mano. Ed egli afferrò il dragone, il serpente antico, che è il Diavolo e Satana, e lo legò per mille anni, lo gettò nell’abisso che chiuse e suggellò sopra di lui onde non seducesse più le nazioni finché fossero compiti i mille anni; dopo di che egli ha da essere sciolto per un po’ di tempo”. Apocalisse 20:1-3.
Il termine “abisso” rappresenta la terra in stato di confusione e di tenebre ed è comprovato da altri passi biblici. Circa lo stato della terra “al principio”, il racconto biblico dice: “E la terra era informe e vuota, e le tenebre coprivano la faccia dell’abisso…” Genesi 1:2. La profezia sottolinea che essa ritornerà, sia pure parzialmente in quella condizione. Contemplando il giorno del giudizio di Dio, il profeta Geremia dichiara: “Io guardo la terra, ed ecco è desolata e deserta; i cieli, e son senza luce. Guardo i monti, ed ecco tremano, e tutti i colli sono agitati. Guardo, ed ecco non c’è uomo, e tutti gli uccelli del cielo son volati via. Guardo, ed ecco il Carmelo è un deserto, e tutte le sue città sono abbattute…” Geremia 4:23-26.
Satana e i suoi angeli vi abiteranno per mille anni. Confinato sulla terra, egli non avrà accesso ad altri mondi per tentare e ingannare coloro che non hanno mai peccato. È in questo senso che è legato: sulla terra non c’è nessuno su cui possa esercitare il suo potere. Quindi non è più in grado di continuare l’opera di seduzione e distruzione che per secoli è stata la sua unica gioia.
Il profeta Isaia, parlando del tempo in cui Satana sarà sconfitto, esclama: “Come mai sei caduto dal cielo, o astro mattutino, figliuol dell’aurora?! Come mai sei atterrato, tu che calpestavi le nazioni?! Tu dicevi in cuor tuo: “Io salirò in cielo, eleverò il mio trono al disopra delle stelle di Dio… sarò simile all’Altissimo”. Invece t’han fatto discendere nel soggiorno de’ morti, nelle profondità della fossa! Quei che ti vedono fissano in te lo sguardo, ti considerano attentamente, e dicono: “È questo l’uomo che faceva tremare la terra, che scuoteva i regni, che riduceva il mondo in un deserto, ne distruggeva le città, e non rimandava mai liberi a casa i suoi prigionieri?”” Isaia 14:12-17.
Per seimila anni l’opera di ribellione di Satana ha fatto tremare la terra.
Egli “riduceva il mondo in un deserto, ne distruggeva le città”; “non rimandava mai liberi a casa i suoi prigionieri”. Per seimila anni la sua prigione ha accolto il popolo di Dio ingannato ed egli avrebbe continuato per sempre se il Cristo non avesse liberato i prigionieri.
Anche i malvagi, ora, sono liberi dall’influsso del potere di Satana. Egli è solo, con i suoi angeli malvagi, e può contemplare gli effetti della maledizione provocata dal peccato. “Tutti i re delle nazioni, tutti quanti riposano in gloria ciascuno nella propria dimora [tomba]; ma tu sei stato gettato lungi dalla tua tomba come un rampollo abominevole… Tu non sarai riunito a loro nel sepolcro perché hai distrutto il tuo paese, hai ucciso il tuo popolo…” Isaia 14:18-20.
Per mille anni Satana continuerà a vagare sulla terra e vedrà i risultati della sua ribellione alla legge di Dio. In questo periodo la sua sofferenza sarà intensa. Dopo la sua caduta, l’incessante attività della sua vita non gli ha consentito di riflettere; ma ora, privo del suo potere, può considerare il ruolo che ha assunto fin dall’inizio della sua ribellione al governo del cielo. Con timore pensa al tremendo futuro che lo attende quando dovrà soffrire per tutto il male fatto e subire la punizione per i peccati che ha fatto commettere.
Per il popolo di Dio la prigionia di Satana sarà motivo di gioia. Dice il profeta: “E il giorno che l’Eterno t’avrà dato requie dal tuo affanno, dalle tue agitazioni e dalla dura schiavitù alla quale eri stato assoggettato, tu pronunzierai questo canto sul re di Babilonia [che qui rappresenta Satana] e dirai: Come! l’oppressore ha finito?… L’Eterno ha spezzato il bastone degli empi, lo scettro dei despoti.
Colui che furiosamente percoteva i popoli di colpi senza tregua, colui che dominava irosamente sulle nazioni, è inseguito senza misericordia”. Isaia 14:3-6.
Durante i mille anni, che intercorrono fra la prima e la seconda risurrezione, ci sarà il giudizio dei malvagi. L’apostolo Paolo indica questo giudizio come un evento che segue il ritorno del Signore. “Cosicché non giudicate di nulla prima del tempo, finché sia venuto il Signore, il quale metterà in luce le cose occulte delle tenebre, e manifesterà i consigli de’ cuori…” 1 Corinzi 4:5.
Daniele dichiara che quando l’Eterno giunse “…il giudicio fu dato ai santi dell’Altissimo…” Daniele 7:22. Allora i giusti regneranno come re e sacerdoti di Dio. Giovanni, nell’Apocalisse, afferma: “Poi vidi dei troni; e a coloro che vi si sedettero fu dato il potere di giudicare”. [Essi] “…saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno con lui quei mille anni”. Apocalisse 20:4, 6.
Allora, come è stato predetto da Paolo, “…i santi giudicheranno il mondo…” 1 Corinzi 6:2. Insieme con il Cristo, essi giudicheranno gli empi confrontando le loro azioni con i comandamenti della Bibbia e si pronunceranno sul caso di ognuno. La sentenza, che decreta il castigo proporzionato alla colpa, sarà registrata accanto a ogni nome nel libro della morte.
Anche Satana e i suoi angeli saranno giudicati dal Cristo e dal suo popolo.
Paolo dice: “Non sapete voi che giudicheremo gli angeli?” 1 Corinzi 6:3.
Giuda dichiara che Dio “…ha serbato in catene eterne, nelle tenebre, per il giudicio del gran giorno, gli angeli che non serbarono la loro dignità primiera, ma lasciarono la loro propria dimora”. Giuda 6.
Alla fine dei mille anni ci sarà la seconda risurrezione. Allora gli empi risusciteranno e compariranno davanti a Dio per subire il castigo decretato per loro. Il veggente di Patmos, dopo avere parlato della risurrezione dei giusti, dice: “Il rimanente de’ morti non tornò in vita prima che fosser compiti i mille anni”. Apocalisse 20:5. Isaia, parlando degli empi, afferma: “Saranno raunati assieme, come si fa dei prigionieri nel carcere sotterra; saranno rinchiusi nella prigione, e dopo gran numero di giorni saranno puniti”. Isaia 24:22.