Il comitato plenario della Regione intereuropea della Chiesa avventista si è riunito per l’incontro di fine anno. “Perché siamo qui, oggi, come Chiesa organizzata? Per identificare lo scopo centrale della nostra missione in questo tempo e luogo, e farne il punto focale delle nostre azioni” ha affermato Mario Brito, presidente dell’Eud, nelle sue osservazioni finali.
Paulo Macedo – La Regione intereuropea (Eud) della Chiesa avventista ha tenuto la sua riunione di fine anno dal 1° al 4 novembre a Plovdiv, in Bulgaria. Dirigenti e rappresentanti delle varie Unioni e istituzioni ecclesiastiche si sono incontrati per riflettere e pianificare la missione e la crescita della Chiesa in un’Europa sempre più secolarizzata. Con il tema “Chiamati a essere fedeli: i comandamenti di Dio e la fede di Gesù”, il comitato si è concentrato sull’impegno dei leader, dei membri e delle istituzioni della denominazione a sostenere i propri valori e la propria missione. Tra i partecipanti vi erano amministratori e delegati delle Unioni che fanno parte dell’Eud, così come degli istituti scolastici, degli ospedali, delle case editrici, dei centri media e dei vari dipartimenti della Chiesa. L’ordine del giorno era ricco di rapporti approfonditi che illustravano le attività e le iniziative missionarie. L’evento è servito come piattaforma per condividere successi, sfide e strategie che la Chiesa deve affrontare nella complessità della società contemporanea.
Nel suo rapporto della segreteria, Barna Magyarosi ha evidenziato una tendenza positiva della Chiesa negli ultimi anni. Il numero dei fedeli è aumentato, nonostante le pressioni secolari che le nazioni europee devono affrontare. Tale crescita riflette l’impegno instancabile dei membri e dei dirigenti avventisti nel promuovere la testimonianza personale e comunitaria.
A questo proposito, i rappresentanti dei dipartimenti e delle varie Unioni hanno presentato aggiornamenti sulle iniziative missionarie in Europa. Questi rapporti hanno messo in luce la crescita stabile delle istituzioni educative, sottolineando come le scuole siano diventate centri di missione e fari di speranza e valori nelle loro comunità. È stato anche elogiato l’impegno di testimonianza dei media della Chiesa, usando approcci innovativi per diffondere il messaggio del vangelo nell’era digitale. La relazione della Missione Avventista ha evidenziato il successo della creazione di nuove comunità ecclesiali che rispondono in modo vitale alle esigenze spirituali di popolazioni diverse in ambienti sempre più secolarizzati.
Un aspetto cruciale dell’incontro è stato il rapporto della tesoreria. Il responsabile ha sottolineato la fedeltà dei membri di chiesa nel restituire la decima e nel donare le offerte. Nonostante l’incertezza e le sfide dei tempi attuali, la loro dedizione è fondamentale per sostenere la missione della denominazione.
“I nostri membri hanno dimostrato un impegno incredibile per la loro fede e per l’opera della Chiesa” ha osservato il tesoriere. Queste risorse sono state efficacemente assegnate ai progetti orientati alla missione.
Al comitato di fine anno erano presenti anche alcuni rappresentanti della Chiesa avventista mondiale (o Conferenza Generale – CG), tra i quali Audrey Andersson, vicepresidente della CG, e Richard Davidson, tesoriere associato per la strategia e la tecnologia. Andersson e Davidson, insieme a Noemi Duran, del GeoScience Research Institute Europe, hanno tenuto le meditazioni del mattino che introducevano i lavori. Claude Richli, segretario associato della CG e liaison con l’Eud, ha parlato ai presenti il venerdì sera, nel messaggio spirituale all’inizio del sabato (giorno che gli avventisti del settimo giorno osservano seguendo l’insegnamento della Bibbia, ndt).
Il sabato mattina, Andersson ha predicato sul tema “Chiamati a essere fedeli”, e si è concentrata sull’importanza che ognuno di noi sia consapevole di essere chiamato, scelto, fedele e seguace di Gesù.
Al termine dell’incontro, i partecipanti sono andati via con rinnovata energia e un senso collettivo di determinazione, pronti ad affrontare le sfide future con fede e impegno. Il tema “Chiamati a essere fedeli” ha risuonato profondamente, ricordando a tutti la comune responsabilità di sostenere i comandamenti di Dio e la fede di Gesù nelle comunità.
Questo incontro di fine anno non solo ha celebrato i risultati ottenuti in passato, ma ha anche definito una visione di speranza per il futuro, assicurando che la Chiesa avventista continui a prosperare in Europa, fedele alla sua missione e ai suoi valori.
(Paulo Macedo è direttore del Dipartimento Comunicazioni all’Eud)
[Foto e fonte: Eud News. Traduzione: L. Ferrara]
La voce Eud. Chiamati a essere fedeli è stata pubblicata per la prima volta su HopeMedia Italia.