Gli avventisti in America del nord chiedono rispetto per la dignità umana

Notizie Avventiste – Molte persone negli Stati Uniti temono per il proprio futuro e per la vita dei familiari da quando il nuovo presidente è entrato in carica. La Chiesa Avventista del Settimo Giorno, in quanto confessione cristiana, difende i diritti di tutti.
A dichiararlo sono i dirigenti della Regione nordamericana (NAD) della denominazione. In un comunicato stampa diffuso il 31 gennaio, G. Alexander Bryant, Kyoshin Ahn e Judy R. Glass, rispettivamente presidente, segretario esecutivo e tesoriere della NAD, affermano che la Chiesa “sostiene i diritti di tutte le persone, indipendentemente dal loro Paese di origine, nonché i diritti fondamentali di tutti sanciti dalla Costituzione degli Stati Uniti e il trattamento equo degli immigrati e dei rifugiati in questo Paese”.

Citando il punto dottrinale n. 14, il documento continua: “In Cristo noi siamo una nuova creatura: distinzioni di etnia, cultura, livello d’istruzione, nazionalità, differenze di classe sociale, fra ricchi e poveri o fra maschi e femmine, non devono rappresentare motivi di divisione. Siamo tutti uguali in Cristo che, mediante un unico Spirito, ci ha uniti a lui e gli uni con gli altri. Dobbiamo servire ed essere serviti senza parzialità o riserve”.

E aggiunge: “Confermiamo la nostra fedeltà nei confronti dei principi biblici di uguaglianza e dignità di tutti gli esseri umani, a fronte dei continui e persistenti tentativi di utilizzare il colore della pelle, il luogo di origine, la casta, o la discendenza percepita, come pretesto per opprimere e dominare. Questi tentativi rappresentano la negazione della nostra umanità condivisa e noi deploriamo ogni aggressione e pregiudizio di questo tipo, considerandoli un’offesa nei confronti di Dio (Una sola umanità: dichiarazione sui rapporti umani contro razzismo, casteismo, tribalismo ed etnocentrismo, 2020)”.

È indegno che le persone abbiano paura di andare in chiesa
La dirigenza della NAD sottolinea con forza: “La Bibbia afferma che in Cristo non c’è né ebreo né gentile, né schiavo né libero, né maschio né femmina: tutti sono uno in Cristo Gesù (Galati 3:28). Siamo un’unica umanità. La disumanizzazione e l’emarginazione per legge o l’attuazione di leggi o politiche sono diametralmente opposte alla Bibbia. Pertanto, è disumano e priva le persone della dignità che Dio ha donato loro in Cristo avere politiche che le rendono timorose di andare in chiesa o a scuola perché rischiano la deportazione. La denominazione in America del nord esorta le sue chiese e scuole a essere luoghi calorosi e accoglienti per tutte le persone. Tutti sono creati da Dio e meritano di essere trattati con dignità e rispetto”.

Alzare la voce per gli immigrati
La dichiarazione ricorda che condividiamo una comune eredità umana, siamo tutti creati uguali, dobbiamo amare il nostro prossimo come noi stessi e le parole di Gesù: “tutte le volte che l’avete fatto ad uno di questi miei minimi fratelli, l’avete fatto a me” (Matteo 25:40, ND). Da qui l’appello agli avventisti “di mostrare alle nostre famiglie di immigrati che le amiamo alzando la voce e stando al loro fianco in questi tempi di incertezza”.

Appello ai decisori politici
Il documento conclude rivolgendosi ai decisori politici e ai funzionari governativi: “Tutti cercano la completezza. Tutti sono talentuosi, necessari e preziosi. Tutti sono creati a immagine di Dio e hanno una dignità intrinseca, indipendentemente da qualsiasi limitazione possano avere. Pertanto, le nostre leggi e la loro applicazione devono trattare tutti i figli di Dio, creati a sua immagine, con la dignità e la decenza che meritano”.

(Lina Ferrara)

[Foto e fonte: NAD e APD]  

 

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