La vita insieme a Cristo trasforma mente e cuore. Un messaggio d’amore per le donne e gli uomini di ogni tempo.
Ellen G. White – Il Cristo, assumendo la natura umana, si unì a noi tramite un vincolo d’amore talmente forte da poter essere infranto solo dalla libera scelta dell’uomo. Satana trova mille modi per indurci a rompere questo legame e a separarci dal Cristo. Occorre quindi vegliare, lottare e pregare affinché nulla ci spinga a scegliere un altro punto di riferimento. Siamo liberi ma se ci rivolgiamo al Cristo egli ci proteggerà e ci salverà, perché nessuno può strapparci da lui. “Ora noi tutti contempliamo a viso scoperto la gloria del Signore, una gloria sempre maggiore che ci trasforma per essere simili a lui. Questo compie lo Spirito del Signore” (2 Corinzi 3:18).
Un’unione estremamente stretta
Fu così che i primi discepoli riuscirono ad assomigliare al loro Salvatore; quando sentirono le sue parole si resero conto di aver bisogno di lui. Essi lo cercarono, lo trovarono e lo seguirono. A casa, a tavola, in privato, nei campi, erano sempre con lui e come suoi allievi, ogni giorno ricevevano dal loro Maestro insegnamenti straordinari. Questi discepoli erano uomini soggetti alle nostre stesse passioni, dovevano condurre la nostra stessa battaglia contro il peccato e avevano bisogno della stessa grazia per vivere una vita santa.
Anche il discepolo prediletto, Giovanni, che assomigliava maggiormente al Salvatore, non era per natura amabile… Ma quando gli venne rivelato il carattere del Cristo, riconobbe i propri difetti e ne fu rattristato. Giovanni ammirava profondamente la forza e la pazienza, la potenza e la dolcezza, la maestà e la mansuetudine che Gesù dimostrava ogni giorno e si sentiva sempre più attratto dal Figlio di Dio, che amava fino a dimenticare se stesso. Così, per l’amore del Cristo e la potenza dello Spirito Santo, l’apostolo poté vincere il suo temperamento…
Vivere con il Cristo porta sicuramente a questa trasformazione, perché quando egli esercita il suo influsso sull’uomo ne trasforma la natura. Lo Spirito e l’amore di Gesù sensibilizzano e conquistano l’uomo elevandone i pensieri e i desideri verso Dio.
La sua continua presenza
Quando il Cristo salì in cielo, i suoi discepoli continuarono a sentirlo vicino e a vivere nell’amore e nella luce che solo lui poteva dare Gesù poco prima di salire al cielo aveva detto: “E sappiate che io sarò sempre con voi, tutti i giorni, sino alla fine del mondo” (Matteo 28:20). I discepoli del Cristo sapevano che egli era asceso al cielo per preparare un posto anche per loro e che sarebbe ritornato a prenderli.
Da quel momento il Cristo sarebbe rimasto tramite il suo Spirito nel cuore dei suoi discepoli, stabilendo con loro un’unione più intima di quando viveva fisicamente con loro. La conoscenza, l’amore e la potenza del Cristo che i discepoli sperimentavano continuamente erano talmente evidenti che la gente si meravigliava “… e avevano dovuto riconoscere che erano stati seguaci di Gesù” (Atti 4:13).
Tutto ciò che il Cristo ha rappresentato per i discepoli, vuole esserlo anche oggi per i suoi fedeli. Nella sua ultima preghiera, che pochi discepoli ascoltarono, disse: “Io non prego soltanto per questi miei discepoli, ma prego anche per altri, per quelli che crederanno in me dopo aver ascoltato la loro parola” (Giovanni 17:20).
Gli avventisti del settimo giorno credono che Ellen G. White (1827-1915) abbia esercitato il dono biblico della profezia in più di 70 anni di ministero pubblico. Questo estratto è stato tratto dal suo libro Steps to Christ, Pacific Press Pub. Assn. Mountain View, California, 1956, pp. 72-75. In italiano, La via migliore, Ed. Adv, Falciani-Impruneta FI, 1996.
[Fonte: adventistworld.org]
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