Il miracolo del vuoto

L’esperienza di Maria Maddalena davanti al sepolcro di Gesù potrebbe essere anche la nostra.

Cheryl Howson – Che aspetto ha il vuoto? Puoi toccarlo? Come lo misuri? “Perché la sensazione di vuoto occupa così tanto spazio?” – James de la Vega.
Quando il vuoto si insinua nella nostra vita, cerchiamo un modo per riempirlo, senza sapere che Gesù ha una soluzione completamente diversa, come scoprì Maria Maddalena la mattina della risurrezione.

Il vuoto della perdita
Gesù è morto. Maria Maddalena è desolata mentre porta i profumi alla sua tomba.
A volte ci sentiamo come se Gesù ci avesse abbandonati. Una tragedia ci scuote, oppure abbiamo lentamente perso scopo e significato nella nostra esistenza. Ci disperiamo per quello che sembra il silenzio di Gesù, quando potrebbe essere un passo verso qualcosa di più grande. Ma se avessimo tutto ciò che desideriamo, non ci renderemmo conto di quanto disperatamente abbiamo bisogno di Gesù e questo ci porta a iniziare la nostra ricerca di Cristo.

Il vuoto di un vicolo cieco
Maria raggiunge il sepolcro. È il luogo più ovvio per trovare Gesù, è lì che lo avevano deposto. Ma la tomba è aperta e manca il corpo.
Forse abbiamo toccato il fondo nel nostro rapporto con Gesù; non è dove ci aspettiamo che sia. Ci sediamo in chiesa e apriamo la Bibbia, ma non riusciamo a trovare nulla. Sebbene questi siano ottimi posti per scorgere Gesù, cosa succede se non lo troviamo lì? Il Dio che ha creato l’intero universo non si limita a un edificio o a un libro, per quanto ispirato e santo. Dio non è assente, trova un modo per raggiungere il nostro cuore. Quando siamo in un vicolo cieco, siamo costretti a guardare in alto.

Il vuoto della disillusione
Così Maria Maddalena si allontana dalla tomba e dal giardino; poi una voce le parla. Non lo riconosce e tra le lacrime implora di aiutarla a trovare Gesù!
Come Elia, non sempre arriviamo a Dio nel terremoto o nel tuono. A volte lo troviamo nell’inaspettato. Nel silenzio. Nel vuoto. Nel giardino. In un vicino, in una canzone, in un amico, in cima a una montagna, in un caldo abbraccio.
I nostri occhi sono annebbiati dalla delusione, anche quando guardiamo direttamente ciò che stiamo cercando. Quasi non lo vediamo perché non è ciò che volevamo. E siamo sconvolti. Immaginate se Maria avesse ottenuto ciò che si aspettava: Gesù morto e disteso in una tomba!
Ma poi Gesù la chiama per nome, così come chiama noi per nome. La disperazione si trasforma in speranza. Al posto di morte e degenerazione, Maria trova la vita, riconosce Gesù, corre verso di lui. lasciandosi il vuoto alle spalle.

Il significato del vuoto
Maria ricorda poi quello che Gesù le aveva promesso in precedenza e che le avevano detto gli angeli. Le prove si accumulano. La tomba è vuota perché Gesù è in piedi davanti a lei. Vivo.
A volte il vuoto è necessario perché un miracolo avvenga. Come la vedova a cui Eliseo ordinò di prendere in prestito molte giare. Quei recipienti dovevano essere vuoti.
Ci avviciniamo a Gesù con la nostra coppa mezza vuota o mezza piena, e gli chiediamo di riempirla così da poter dire con il salmista: “la mia coppa trabocca” (Salmo 23:5). Ma Gesù ci spiega pazientemente che non si può contenere il mare in una coppa, e che dobbiamo liberarci completamente dalla nostra idea di recipiente per ricevere pienamente ciò che desidera donarci: un oceano d’amore.

Come ha affermato l’autore inglese C. S. Lewis: “siamo creature indifferenti, che si divertono con l’alcol, il sesso e l’ambizione, quando ci viene offerta una gioia infinita; come un bambino ignorante che vuole continuare a fare torte di fango in una baraccopoli perché non riesce a immaginare cosa significhi l’offerta di una vacanza al mare. Ci accontentiamo troppo facilmente”.[1]
Quando riconosciamo il nostro vuoto, Gesù non si limita a riempirci, ma ci cambia completamente.

Il miracolo del vuoto
Maria crede e corre ad avvertire i discepoli. Con la tomba vuota è avvenuta non solo la resurrezione di Gesù, ma anche la promessa della resurrezione di Maria stessa e, cosa più importante, un’eternità con Colui che amava di più.
“Infatti, se crediamo che Gesù morì e risuscitò, crediamo pure che Dio, per mezzo di Gesù, ricondurrà con lui quelli che si sono addormentati” (1 Tessalonicesi 4:14). Quando Gesù tornerà, ci lasceremo alle spalle le nostre tombe vuote, che non saranno mai più riempite.

La speranza di Maria è anche la nostra? Stiamo cercando Gesù perché lo desideriamo o perché vogliamo benedizioni e una ricompensa? “Guadagnare il cielo, essere liberati dal peccato ed essere resi utili a Dio sono cose che non dovrebbero mai essere prese in considerazione nella vera resa. L’abbandono totale e autentico è una scelta personale e sovrana per Gesù Cristo stesso”.[2]

Mentre contemplo la resurrezione di Gesù, canto con Maria Maddalena questa canzone:
Vedo un miracolo in una tomba vuota
Colui che credevamo morto è tornato in vita
vedo un miracolo in ogni catena che Tu spezzi
il potere del cielo ruggisce dentro di me.[3]

Note
[1] C. S. Lewis, The Weight of Glory: and Other Addresses, HarperCollins Pub, New York, 2001.
[2] O. Chambers, March 12: Total Surrender, My Utmost for His Highest, Oswald Chambers Pub. Assn., Uhrichsville, Ohio, 1995.
[3] Miracle, Mosaic MSC, su https://essentialworship.com/songs/mosaic-msc/miracle/.

[Fonte: adventistreview.org / Tradotto da Veronica Addazio]
[Immagini di pieonane e markusspiske su Pixabay.com]

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