Quaresima e Bibbia

Cosa dice la Sacra Scrittura sulla spiritualità e sulle pratiche nel rapporto con Dio?

Felipe Lemos – Dopo i festeggiamenti del Carnevale, è tornato alla ribalta un termine in diversi Paesi: Quaresima. La parola deriva dal latino quadragesima, ovvero “quarantesimo giorno”. È storicamente presente nella Chiesa cattolica romana, in quella di rito orientale, nella Chiesa ortodossa e persino in alcune denominazioni protestanti storiche. Si tratta di un periodo di 40 giorni che precede la Pasqua, caratterizzato dalla necessità di osservare penitenza, digiuno, preghiera e carità. Nel cattolicesimo romano, il periodo inizia solitamente il Mercoledì delle Ceneri (dopo l’ultimo giorno dei festeggiamenti del Carnevale).

Secondo un articolo di Washington Paranhos, professore di teologia presso Scuola di filosofia e teologia dei Gesuiti, “nei primi secoli non vi è alcuna traccia della Quaresima tra i cristiani. La Pasqua annuale veniva preparata con due o addirittura tre giorni di digiuno. La prima testimonianza di questo periodo dell’anno liturgico risale al IV secolo”.[1]

Il Codice di Diritto Canonico (canone 1250) afferma espressamente che “nel diritto della Chiesa universale, tutti i venerdì dell’anno e il periodo di Quaresima sono giorni e tempi di penitenza”. Esistono altri documenti che attestano la necessità di seguire le pratiche durante la Quaresima.
Una delle ragioni addotte per seguire questa tradizione è spiegata nel Catechismo della Chiesa Cattolica, paragrafo 540. Lì si dice che i 40 giorni sono un’allusione al tempo della tentazione di Gesù nel deserto. Il documento ufficiale afferma che “ogni anno, durante i quaranta giorni di Quaresima, la Chiesa si unisce al ministero di Gesù nel deserto”.

Principi biblici
Nella Bibbia non esiste alcuna disposizione che obblighi i cristiani a osservare 40 giorni di penitenza, digiuno, preghiera e carità come formalità post-natalizia e pre-pasquale. Si tratta ovviamente di una tradizione costruita dai dirigenti religiosi dopo il periodo apostolico.

La Bibbia parla chiaramente dell’importanza del pentimento e della confessione dei peccati a Dio e del suo perdono ogni giorno (Salmo 32:1; Isaia 55:7; 1 Giovanni 1:9; Ebrei 8:12). E sottolinea anche che il digiuno ha il suo posto sempre in relazione a uno scopo spirituale. Il digiuno è volontario e individuale. Lo vediamo nella storia del profeta Daniele che digiunò parzialmente per 21 giorni per comprendere la volontà di Dio su alcune questioni (Daniele 10:2, 3). È una pratica che può essere portata avanti collettivamente, come testimoniano alcune esperienze bibliche di Giosafat (2 Cronache 20:18) ed Esdra (Esdra 8:21). Il digiuno e l’obbedienza a Dio sono interconnessi (Isaia 58:1-14).

La preghiera è essenzialmente un collegamento continuo con Dio (1 Tessalonicesi 5:1-14); Gesù stesso ne ha parlato e ha vissuto la realtà della preghiera costante. Per quanto riguarda la carità, gli esempi biblici sono vari e appaiono sempre come prova di uno stile di vita dei cristiani timorati di Dio (Matteo 25:31-46).

Gli avventisti del settimo giorno, ad esempio, non seguono il calendario liturgico romano né il periodo di Quaresima. Il loro credo, basato sulla Sacra Bibbia, sottolinea la necessità di una preparazione e di un risveglio spirituale quotidiani. Ciò che ci dà vita è la fiducia nella morte e risurrezione di Gesù Cristo.

Più di 40 giorni
La Quaresima sottolinea un periodo di intervallo per la “purificazione spirituale” tra il Carnevale e la Pasqua. Si caratterizza molto come una tradizione rituale temporanea e passeggera. Può anche produrre qualche effetto concettuale, ma limita la necessità di preoccuparsi di questioni spirituali a 40 giorni e quindi contrasta con l’idea che tutte le pratiche in essa raccomandate debbano essere vissute integralmente e costantemente dai cristiani.

I testi biblici indicano l’importanza di vivere il cristianesimo come stile di vita. Questo va oltre la visione tradizionale di qualche atto magico che può essere presente nell’intervallo tra le feste comunemente caratterizzate dall’immoralità e dalla depravazione dei sensi e la celebrazione della Pasqua.
Il cristianesimo basato sulla Bibbia deve essere sempre coerente. Molto più di 40 giorni ritualmente segnati su un calendario storico. L’importanza di cercare Dio e di sperimentare le benedizioni di una vita basata sulla confessione e sul perdono dei peccati, sulla preghiera, sul digiuno e sulla carità è ineguagliabile

Provate a farlo ogni giorno e l’effetto durerà sicuramente più a lungo delle vacanze o delle tradizioni temporanee.

Nota
[1] Tempo di Quaresima. Disponibile su: https://www.vaticannews.va/pt/igreja/news/2024-02/tempo-quaresma.html

[Felipe Lemos dirige l’Agenzia di stampa avventista sudamericana)

[Fonte: noticias.adventistas.org/es/. Traduzione: Lina Ferrara] 

La voce Quaresima e Bibbia è stata pubblicata per la prima volta su HopeMedia Italia.