Tesori in vasi di terracotta

Come affrontare lo stress quotidiano senza lasciarci abbattere? Ritornare alle origini e guardare al Vasaio può aiutarci a raggiungere il giusto equilibrio durante il processo di “cottura”.

Angeline D. Brauer – In Genesi 2:7 ci viene detto che “il Signore Dio plasmò l’uomo con la polvere della terra”. La polvere menzionata qui è semplicemente fango o argilla. Dato che Dio aveva pianificato di creare gli esseri umani a sua immagine, perché non ha usato l’oro più pregiato, i rubini preziosi o un materiale molto resistente? Avrebbe certamente potuto impiegare qualsiasi cosa, ma ha scelto l’argilla.

Forse una ragione risiede nella capacità della creta di essere modellata per formare strutture diverse. Quando le viene applicata la giusta pressione o calore, può essere morbida o dura, flessibile come la plastica o solida come la roccia. L’argilla acquisisce queste diverse proprietà attraverso cambiamenti chimici e fisici che determinano l’uso finale del prodotto, come materiale da costruzione resistente alle intemperie, ciotole di porcellana pregiata o persino carta. Il corpo umano richiede necessariamente un materiale che abbia un utilizzo vasto, se consideriamo gli innumerevoli tipi di cellule, tendini, molecole, muscoli, ecc. che lo compongono.

I limiti dello stress
La vita umana è significativamente più complessa dell’argilla di cui siamo fatti, di conseguenza, subisce stress per vari motivi: situazioni lavorative o familiari, esigenze finanziarie ed economiche, relazioni interpersonali, caratteristiche biologiche o legate alla salute, fattori ambientali, disordini politici o sociali che ci riguardano (mancanza di controllo, perfezionismo, dialogo interiore negativo, ecc.).

Lo stress è una parte ordinaria della vita. Si sviluppa quando un nuovo bambino viene al mondo. Lo stress è presente quando quel piccolo impara a gattonare, camminare e infine correre. I processi che causano la crescita dei loro piedini e lo sviluppo muscolare sono considerati una forma di stress corporeo. Poi, quando si stabiliscono relazioni con i vari membri della famiglia o si iniziano a stringere amicizie al di fuori della cerchia familiare, sono necessari sforzi emotivi e mentali – tutte forme di stress neurologico – per imparare a relazionarsi in modo appropriato con persone diverse che possono provenire da contesti molto differenti.

Considerando l’incredibile numero di cambiamenti biologici e psicologici che subisce un essere umano nel corso della sua vita, possiamo affermare che il nostro corpo, sebbene formato dall’argilla, è costruito per sopportare una pressione incredibile. Perché, allora, gran parte di ciò che sperimentiamo come fattore di stress ci sembra molto più negativo? Perché spesso ci sentiamo sopraffatti piuttosto che pieni di energia? E perché il nostro corpo può collassare fisicamente a causa di queste esperienze?

Consideriamo di nuovo l’argilla. Affinché la ceramica o i mattoni siano utilizzabili e durevoli, devono essere cotti esponendoli ad alte temperature. A seconda del tipo di argilla e del prodotto finale desiderato, la cottura avviene in fasi con temperature crescenti. Ad esempio, la produzione di porcellana richiede due cicli di cottura prolungata con temperature che vanno da 200° a 1000 °C. Il processo rimuove anche le impurità. Un calore eccessivo, tuttavia, può causare crepe, spaccature o bruciature. È interessante notare che l’argilla cotta male può portare a una lavorazione insufficiente e risulta in un contenitore soggetto a muffe, sapori e odori sgradevoli.

La “curva della funzione umana” analogamente dimostra che il giusto equilibrio di stress è importante per una crescita e una funzionalità ottimali. In questo modello, spesso rappresentato come una curva a campana, le nostre capacità mentali e fisiche aumentano in proporzione alla quantità di stress che viviamo.[1] Prepararsi per un esame, ad esempio, può indurci a una concentrazione maggiore man mano che si avvicina la data. Esiste, in genere, una “zona di comfort” in cui rendiamo a un livello relativamente elevato in condizioni di stress significativo. Questo è l’equilibrio che vogliamo raggiungere.

Se i nostri livelli di stress sono troppo bassi, potremo sentirci frustrati, annoiati o insoddisfatti della nostra situazione. Ma oltre la zona di comfort, se lo stress continua ad aumentare, non saremo in grado di mantenere le nostre capacità mentali e fisiche, e potremmo rapidamente sprofondare nella stanchezza e nell’esaurimento. Livelli di stress elevati e persistenti finiranno per manifestarsi in problemi di salute, e le nostre funzioni corporee e cerebrali inizieranno a deteriorarsi.

Tutto questo perché essere sottoposti a stress eccessivo per periodi prolungati, noto anche come stress cronico, può portare al collasso di tutti i principali apparati del corpo. L’American Psychological Association fornisce una sintesi eccellente dell’impatto sugli apparati muscoloscheletrico, respiratorio, cardiovascolare, endocrino, gastrointestinale, nervoso e riproduttivo del corpo.[2] In altre parole, tutto, dal cervello all’addome fino alle ossa, è influenzato dallo stress, e uno stato di stress costante porta a danni inevitabili.

Cervello, pancia e ossa
È impossibile evitare l’impatto dello stress cronico sul cervello, poiché è coinvolto attivamente durante i periodi di stress, inclusi quelli acuti (temporanei), cronici (a lungo termine) e traumatici. Attraverso un sistema noto come asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), la regione cerebrale dell’ipotalamo stimola l’ipofisi (situata appena sotto il cervello), che a sua volta segnala alle ghiandole surrenali di produrre cortisolo, spesso chiamato “ormone dello stress”.

Il cortisolo aiuta l’organismo a regolare diverse funzioni durante il giorno, tra cui l’immunità, la pressione sanguigna, la glicemia e il sonno. Lo stress cronico può portare a livelli costantemente elevati di cortisolo nell’organismo, il che riduce la capacità dell’asse HPA di tornare a livelli “normali”. Questo comporta un rischio maggiore di disfunzione immunitaria, problemi emotivi e comportamentali come depressione e ansia, cancro, diabete e obesità.

Il cervello gioca anche un ruolo nel modo in cui lo stress influisce sul nostro intestino. Numerosi nervi collegano fisicamente il cervello e l’apparato digerente, consentendo una comunicazione costante tra i due. Le pareti e il rivestimento del nostro tratto intestinale possono essere compromessi a causa di stress elevato o dell’infiammazione associata, che può influire sulla connessione intestino-cervello. Inoltre, batteri, virus e funghi che vivono nel nostro intestino necessitano di un sano equilibrio che può essere compensato dalla compromissione del rivestimento intestinale o dagli ormoni prodotti dalle cellule immunitarie per combattere lo stress cronico.

Lo stress cronico è anche associato all’osteoporosi, una condizione che rende le ossa deboli e fragili. Le nostre ossa sono costantemente sottoposte a un processo dinamico di rimodellamento in risposta a vari ormoni, alla disponibilità di nutrienti specifici e all’esercizio fisico con carichi. Questo processo mantiene le ossa sane. Tuttavia, il processo di ricostruzione è inibito quando esposto a stress psicologico. A lungo termine, lo stress può quindi portare a ossa fragili a causa di un inadeguato ricambio delle cellule ossee.

Questi sono solo alcuni dei complessi percorsi biologici che sono influenzati negativamente dallo stress cronico. Molti di questi problemi potrebbero passare inosservati finché non abbiamo superato la “zona di comfort”, identificata nella curva di funzionalità umana. Questa zona è unica per ognuno di noi. Se vogliamo evitare perdite a lungo termine, dobbiamo misurare e moderare la fretta infinita che permettiamo nelle nostre vite e ricercare intenzionalmente l’equilibrio. Occorre imparare dall’attento vasaio che controlla attentamente l’oggetto che sta formando in modo che lo stress applicato non distrugga la materia prima, rendendola inutilizzabile.

Fuoco senza fretta
Lo stress è inevitabile, ma non deve essere distruttivo. Considera, allora, i seguenti aspetti per progredire durante il “processo di cottura”.
Sensazioni viscerali. Dissenteria ricorrente, stitichezza, gonfiore, gas, dolore e cambiamenti di appetito possono indicare possibili problemi all’apparato digerente. Prendi nota di quando si verificano e di quali potrebbero essere i fattori scatenanti come cibi, bevande o situazioni emotivamente disturbanti.
Cibo sano. Il corpo di ognuno reagisce positivamente o negativamente al cibo. Per favorire un intestino più sano includi nella dieta più alimenti vegetali integrali, come fagioli, frutta, verdura, noci e semi. Un dietologo può aiutarti anche a determinare se sono necessari integratori per favorire il recupero dai danni causati dallo stress.
Pianifica il riposo. Considera quanto ti senti rivitalizzato dopo il sonno o un periodo di riposo. Se non ti senti riposato, identifica il motivo per cui non hai riposato a sufficienza, quindi individua uno o due piccoli cambiamenti che potresti apportare ragionevolmente. C’è un’attività facoltativa che puoi eliminare dalle tue abitudini per fare spazio a un riposo sano?
Cerca aiuto. Trova chi possa sostenere il tuo recupero, che siano familiari, amici o un gruppo di aiuto locale. Se soffri di una patologia preesistente o manifesti sintomi significativi, cerca assistenza medica per supportare il tuo cervello e il tuo corpo a ritrovare la pace.
Acquisisci forza. Scegli una caratteristica di te stesso positiva da rafforzare. Dedica del tempo a sviluppare e apprezzare le capacità che Dio ti ha donato, condividendole con gli altri quando è possibile.
Infine, osserva il Vasaio. Dio sapeva cosa stava facendo quando ci ha plasmati dall’argilla. Ci osserva teneramente mentre veniamo “cotti” nella fornace della vita. Conosce la nostra natura, ricorda che siamo polvere e può trasformarci in vasi raffinati colmi di tesori celesti. In definitiva, questo è lo scopo delle pressioni, delle perplessità e delle oppressioni che ci affliggono (2 Corinzi 4:7-9). Fissare lo sguardo sul nostro Creatore plasmerà la nostra prospettiva, ci darà una speranza duratura e ci aiuterà ad accogliere la grazia.

Note
[1] L. Rapoliene, A. Razbadauskas, A. Jurgelénas, “The Reduction of Distress Using Therapeutic Geothermal Water Procedures in a Randomized Controlled Clinical Trial”, 19 marzo 2015 (l’articolo completo è disponibile sul sito https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC4383502/).
[2] American Psychological Association, “Stress Effects on the Body”, 1° novembre 2018, su https://www.apa.org/topics/stress/body.

(La dott.ssa Angeline D. Brauer è direttrice dei Ministeri per la Promozione della Salute presso Regione nordamericana della Chiesa avventista)

[Fonte: adventistreview.org / Tradotto da Veronica Addazio]
[Immagini: alexalf2 e geralt su Pixabay.com, e Adventist Review] 

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